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L'eruzione del 1928 a Mascali​


Data cruciale per la storia di Mascali è quella del 6 novembre del 1928, ricorrenza di San Leonardo, ancora oggi protettore della città, quando la lava dell'Etna, fuoriuscita da una bocca apertasi ad appena 1150 m di quota, incanalandosi nel torrente Pietrafucile che attraversava l'abitato, seppellì Mascali per intero lasciandone integra solo una piccola porzione periferica, l'odierna frazione di Sant'Antonino. 

Fu negli anni immediatamente seguenti che se ne prospettò una ricostruzione in pianura. L'allora ministro ai Lavori Pubblici Giovanni Giuriati, su disposizioni dello stesso Mussolini decise di dare inizio alla costruzione di due-tre centinaia di case come primo nucleo abitativo della Nuova Mascali. A causa degli interessi economici che sarebbero derivati dalle concessioni edilizie sui terreni sorsero numerose questioni in merito all'ubicazione del nuovo centro che fu alla fine impiantato sulla Strada Statale 114, non lontano dal mare, a metà strada tra Fiumefreddo e Giarre. Secondo una leggenda popolare esso fu completato in una sola notte, per essere pronto all'arrivo di Mussolini in città. 

L'aspetto del nuovo centro di Mascali è dunque caratterizzato da strade ortogonali ed imponenti edifici in stile fascista, alcuni dei quali opera dell'ingegnere siciliano Camillo Autore.

(da Wikipedia)

Eruzione Etna. La lava comincia a distruggere una casa

La reliquia di San Leonardo davanti al fuoco divoratore.

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