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La riserva naturale di Fiumefreddo

 

Il fiume Fiumefreddo e la Riserva Naturale Orientata, che si estende lungo la parte terminale del suo corso, rappresentano il vanto di tutto il Paese costituendo un bene inestimabile per gli elevati interessi naturalistici e scientifici.Il fiume è inserito in uno scenario naturale senza pari il cui ecosistema fluviale è stato sottoposto a tutela con L.R. 98/81; in seguito, con D.A. n. 205/84, è stata istituita la Riserva Naturale Orientata del fiume Fiumefreddo.
Il Fiumefreddo sgorga dalle falde nord-orientali dell'Etna, la Riserva si estende fra i territori dei Comuni di Calatabiano e Fiumefreddo di Sicilia (separati dall'alveo del fiume omonimo) abbracciando un’area di grande interesse naturalistico-ambientale.
La Riserva è suddivisa in zona A (circa 20 ettari) ed in zona B (circa 55 ettari).Il fiume è lungo circa 1.800 mt ed è alimentato esclusivamente dal progressivo scioglimento delle nevi, filtrate da un terreno vulcanico molto poroso che ne permette l’infiltrazione a notevoli profondità (da un massimo di 10 mt ad un valore medio di circa 2 mt),facendo confluire le acque in un grande fiume sotterraneo che alimenta le sorgenti del fiume Fiumefreddo, note per essere le più grandi sorgenti di Sicilia; le due sorgenti principali sono: “Capo d'Acqua” (in dialetto Testa sciumi) e “Caldare Fiorino” (Quadare, cioèpentole in dialetto siciliano) così chiamate per il caratteristico ribollio delle acque, simile a quello dei pentoloni in ebollizione.
Le particolarità principali di questo corso d'acqua sono la limpidezza e la fredda temperatura (12 o 13 gradi centigradi nel periodo estivo); caratteristiche anche le falde di affioramento, presenti nella zona di pianura, dovute all'esistenza di rocce vulcaniche sotterranee. Queste poggiano su argille impermeabíli determinando fenomeni di risorgiva; da queste zone hanno origine i due rami del fiume che si riuniscono, più avanti, a breve distanza dalla foce.
Per effetto di tali fenomeni si era creata, in passato, un'ampia zona palustre a ridosso del litorale che andava da Riposto a Fiumefreddo; attualmente dell'antico sistema palustre resta, oltre la Riserva del fiume Fiumefreddo, la zona vincolata denominata Pantano Gurna e queste due zone umide rivestono una notevole importanza sia per l'emergenza floristico-vegetazionale che per l'avifauna, essendo luoghi adatti alla sosta ed alla nidífícazione di molte specie migratorie, palmipedi e trampolieri.
La nota distintiva di questo incantevole scenario consiste nella contemporanea presenza di una flora rigogliosa e tipica di acque limpide e fredde, come il Ranuncolo pennello, e di una lussureggiante colonia di Papiri (Cyperus papyrus) tipica dei climi tropicali, che rendono la vegetazione del luogo unica.
La caratteristica bassa temperatura e la purezza delle acque del Fiumefreddo hanno permesso l’insediamento di diverse piante acquatiche non riscontrabili in altri fiumi della Sicilia e così, oltre ai densi popolamenti di Ranunculus Penicillatus, tra la flora semisommersa e riparale della riserva troviamo: la canna, la cannuccia di palude, il crescione, ecc..
I diversi elementi ambientali (clima, umidità ed humus), inoltre, rendono la zona popolata di numerosi ed interessanti rettili ed anfibi che condividono l’habitat con uccelli acquatici, come la gallinella d’acqua.
Di notevole interesse paesaggistico è anche la florida vegetazione boschiva che si estende sin sull’ampia e pregevole fascia costiera, dove si possono osservare con meraviglia gli alti pioppi ed il caratteristico boschetto di noce americana.

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